marciare divisi e perdere tutti assieme

Tratto dal blog di Andrea Mollica, ecco uno degli ultimi sondaggi per le elezioni europee.

PDL 40,8
LN 8,5
PA 2,2
PD 26,1
IDV 7,5
PR 1,1
UDC 4,8
Com 3,1
SL 3,5
Altri 2,4

I dati disegnano uno scenario in realtà piuttosto noto, che non muterebbe se le percentuali fossero un poco diverse.

Il centrodestra raccoglie circa la metà del consenso elettorale e lo fa con due soli partiti: PDL e Lega. La restante quasi-metà del consenso elettorale, tolta una quota residuale di non allineati di destra (Storace), sta a "sinistra" di PDL e Lega, ma si compone di sei partiti nessuno dei quali alleato con qualcuno degli altri.

L’esperienza del passato evidenzia tre questioni piuttosto ovvie:

1) quando il "centrosinistra" (anche senza la recente variabile UDC) si presenta alle elezioni unito, è in grado di contrastare efficacemente il centrodestra in termini numerici.


2) Quando riesce a presentarsi unito alle elezioni e magari anche a vincere, il centrosinistra regolarmente si spacca durante la legislatura successiva a causa dell’assenza di un reale collante politico costituito da un progetto strategico comune.


3) Il centrodestra è riuscito a costruire la propria unità sulla base di un progetto politico, per quanto raccogliticcio e aiutato da circostanze favorevoli (la fuoriuscita dell’UDC, l’esistenza di Berlusconi). Il centrosinistra continua ad affidarsi, invece, o a soluzioni ingegneristiche che passano attraverso la riformulazione dei meccanismi elettorali (maggioritario, premi di maggioranza, referendum), pensando che quello che non si ottiene politicamente lo si possa ottenere per via tecnica, eliminando gli alleati: un’idea piuttosto primitiva che in 15 anni non ha portato alcun risultato. O viceversa persegue l’unità per via di tatticismi e accordi di basso profilo, spesso in chiave "anti" piuttosto che "per", con esiti sempre catastrofici quanto alla tenuta delle alleanze così costruite.

Quello che ne deduco, da osservatore non particolarmente acuto e solo a un livello formale, è che l’eclisse del centrosinistra durerà finché non emergeranno, contestualmente, una leadership e un progetto politico in grado di rappresentare per le forze sparse a sinistra del blocco PDL+Lega – o in alternativa per i loro elettori! – una prospettica strategica comune di lungo periodo. Cioè, non solo un accordo tattico, ma un’alleanza sulla base di un progetto di società.

Sarebbe stato piuttosto logico aspettarsi che una simile iniziativa partisse dal soggetto numericamente più grande, il PD, se non altro perché quello che può apparire un limite, la varietà di posizioni interne che una grande stazza porta con sé, in questi casi può valere come risorsa.
Osservando i vari posizionamenti in vista del prossimo congresso, purtroppo, non sembra al momento un’ipotesi molto credibile. Né Franceschini, né Bersani, né Letta appaiono possedere il profilo di "leader nazionale" in grado di federare in modo stabile la loro parte e le loro visioni strategiche appaiono piuttosto inadeguate, quando vi sono.

2 thoughts on “marciare divisi e perdere tutti assieme

  1. Dubito che il progetto strategico possa venire, a sinistra, senza un contriuto di analisi da parte della classe intellettuale, se esiste, e in particolare degli storici. In ogni caso gente come d’Alema o Veltroni non ha alcuna idea, secondo me, di che cos’è il “lungo periodo”. Recentemente Micromega ha pubblicato due ottimi articoli, uno di Anderson, l’altro di Hobsbawm, per contriuire all’analisi della crisi della sinistra in Italia. Mi sembra significativo che debbano essere gli inglesi a ricordarci la nostra storia.

  2. Ho sempre votato a sx e non ho condiviso il PD sin dalla nascita, Veltroni ha scelto il momento peggiore per fondare il nuovo partito – che di nuovo non aveva nulla – tranne che faceva “fuori” la vera sx per racimolare il “voto cattolico” perdendone molti di + e lasciando l’elettore ex PCI EX PDS ex DS e (ma quante metamorfosi abbiamo dovuto attraversare ?!?) senza riferimento (io la Binetti non la voto!), ma neanche Ferrero (troppo radicale nelle posizioni, forse Vendola ? forse IDV ?

    Comunque condivido in pieno l’articolo e faccio un appello a tutti i “sinistrati” CHIEDIAMO a gran voce UNITA’ A SX !

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