szymborska, vista con granello di sabbia

Ho letto Vista con granello di sabbia della polacca Wisława Szymborska e devo dirti che è un bel libro. So che tu non leggi libri di poesia – ebbene sì, è un libro di poesie – e non posso certo darti torto. Ok, tu magari si, ma oltre che una persona sei anche un tu generico e dato che in genere nessuno, dopo l’Ungaretti del liceo e qualche torbido sudamericano, da adulto legge poesia (e per motivi più che validi), rientri nella casistica. Sappi però che questo è un libro di poesie privo di orrido slang poetichese, privo di atteggiamenti da vate o di lacerato e pensoso romanticume fuori tempo massimo, privo di sentimentalismi e di patetismi, privo di metafore ardite e di immagini pompose o improbabili e di sperimentalismi da retroguardia. Ma anche privo di idiozie e infantilismi da "e che ci vuole a fare una filastrocca, fai un po’ lo spiritoso, vai a capo e metti la rima".

E’ un libro scritto in una lingua splendida e tuttavia semplice e leggibile, leggera e fresca proprio quando tratta i temi più seri e profondi; un libro fatto di testi che si possono leggere e comprendere perfettamente, dall’inizio alla fine, senza alcun bisogno di essere fatti di lsd o senza dover essere esperti di mitologie private o di enigmistica avanzata. Ed è un libro pieno di idee: non nel senso di teorie, ma proprio di trovate intelligenti. Ogni testo ha dentro almeno un’idea interessante, a volte acuta, alcune francamente molto acute: possono essere semplici giochi verbali – mai robe fini a se stesse, però – da cui scaturisce un senso inaspettato, o al contrario accostamenti tra realtà e concetti distanti che innescano un pensiero spiazzante. Testi che si reggono su un’impressione, un moto dell’anima, una impalpabile sensazione, ecco di questi invece non ce n’è nemmeno uno. Eppure è un libro di poesie e l’autrice è indiscutibilmente una poetessa. Ha pure vinto il Nobel, per dire. Eppure di sproloqui vagamente uterini e invasati, nemmeno mezzo. (Non che ce l’abbia con le poetesse: gli sproloqui dei poeti maschi pantofolati e col perenne abbiocco postprandiale sono pure peggio). Della poesia ha però l’elemento essenziale: un’immagine del mondo come se fosse visto per la prima volta.

Così, nel caso tu volessi per una volta fare uno strappo alla regola e dare una chance a un libro di poesia, sappi che questo può essere uno buono per provarci.

5 thoughts on “szymborska, vista con granello di sabbia

  1. Il libro è molto bello, hai ragione. E anche la tua recensione è piacevole assai, come dubitarne. A me resta la perplessità della poesia in traduzione, sempre. Ma d'altronde il polacco è polacco, c'è poco da fare.

  2. è vero, se considero le poche lingue di cui capisco qualcosa (praticamente solo l'italiano) mi rendo conto che traducendo certi poeti si perderebbe tanto. nel caso in questione non saprei: il polacco mi è alieno e quindi mi manca la controprova.
    bg

  3. Concordo. Aggiungerei solo il gusto dell'ironia elegante, mai forzata.
    Ho incontrato la sua poesia, per caso, pochi anni fa e ne sono rimasta fulminata.
    Ora, dopo essermi letta tutto quanto è stato tradotto, non vedo l'ora di leggere nuovi scritti.
    Complimenti per l'uso della elle barrata

    Saluti

  4. Io ai tempi ho avuto la fortuna di avere al liceo una professoressa di italiano che l'ultimo anno decise di ridurre i mesi dedicati ad analizzare il paradiso dantesco, D'annunzio e Carducci per trovare spazio per farci leggere un po' di poeti contemporanei, italiani e non.
    Probabilmente senza quella decisione lungimirante non avrei mai letto la Szymborska nè tanti altri e non avrei mai scoperto che si può scrivere poesia in un linguaggio comprensibile, umano e persino con ironia, e mi starei perdendo tante cose interessanti.

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