“sono di sinistra e amo soffrire”

Saranno i volti sofferenti, saranno i tacchi fetish, saranno le battute che procurano fitte lancinanti… Fatto sta che qualcuno comincia a intravedere una certa coerenza estetica ed esistenziale. Un nuovo progetto, finalmente, un tratto che ci unisce tutti.

(Messaggio di pubblica utilità direttamente tratto da ff.)

4 thoughts on ““sono di sinistra e amo soffrire”

  1. nooo adesso anche le donne di rifondazione mettono i tacchi? Ma se fino all’altro giorno pensavano che chi portava i tacchi era una povera miscredente socioplagiata!!!

  2. Quella di Penati è talmente brutta ma talmente brutta che sembra uscita direttamente da qualche campagna elettorale di qualche candidato leghista in qualche paese della Valtellina. Mo questi oltre a copiare i programmi gli scippano pure i copy (e gli art director)

  3. stavo giusto guardando oggi la prima in metropolitana e pensavo che, oltre alle espressioni allucinate (questa sembra si sia appena fatta uno spinello), la cosa più terribile e concettualmente sbagliata è schiaffare il baloon sul viso. Quelli che l’hanno fatta non hanno mai letto un fumetto, evidentemente.
    Il cambio di Penati è degno di un autosalone brianzolo, il tacco rifondato per un centro massaggi di quart’ordine. Oddio, visto il livello, può anche essere che ci azzecchino però Albe Steiner si starà rivoltando nella tomba…
    La migliore è quella di Bersani che occhieggia dal lato sx del manifesto (visto su un pannello dell’Atm) e dice "in poche parole, un altra Italia". Solo che non aggiunge più nulla.
    cletto

  4. Chi ha elaborato questi manifesti dovrebbe essere preso a manganellate, ovviamente sane manganellate di stampo ‘destrorso’.

    concordo con le critiche già esposte.

    1° manifesto: anche quelli di sinistra leggono i fumetti, anzi forse soprattutto loro; come cavolo fai a mettere la ‘nuvoletta’ sulla faccia? incompetente! poi è anche un bel viso, cos’è? data l’angolazione basso-alto c’era una caccola da nascondere? bastava photoshop.
    poi il testo: ‘il lavoro al primo posto’ e ok. ‘assegno di disoccupazione ai precari’ (al secondo) ok. e al terzo posto?
    se cominci con un ‘primo’, dichiari un secondo, ci vuole anche un terzo. crei un’attesa logica che viene disattesa!!! pessimo segnale ‘subliminale’, trasmetti l’idea che non si abbiano argomenti.
    va beh che lo slogan è ‘in poche parole’, ma qui più che altro sembra che non si sappia cosa dire.

    2° manifesto: un’accozzaglia di segnali subliminali orribili. La ‘sesta marcia’ col nome del candidato è inclinata verso destra in basso: cioè è cadente!!! l’idea sottostante è: sconfitta certa.
    poi facciamo anche i megalomani: va beh che il manifesto e per la lombardia dove tutti sono siori dalle belle braghe bianche, ma chi è che a sinistra si preoccupa di comprarsi la macchina con la sesta marcia? chi è quello sporco capitalista? che gli si forino le gomme con la falce, e gli si rompa il parabrezza col martello. ma dai!!!
    insomma già il nome del candidato non prometteva niente di buono, ma questo manifesto sancisce in modo definitivo che fa… penati.

    3° orribile. scarpa disegnata male. e poi va beh, si sapeva già che a sinistra gli piace essere masochisti. non c’era mica bisogno di ribadirlo con l’idea della mistress che ti domina.

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