[saldi] 5 povere domande 5

Insomma non è stupefacente che, costruendo una campagna politica su questioni di morale personale e nello specifico di morale sessuale, si finisca per riconoscere e di fatto giustificare un ruolo centrale a chi dell’intromissione nella morale personale e sessuale fa la sua ragion d’essere, cioè alla gerarchia cattolica?

E poi non è stupefacente che, dando quei contenuti alla propria battaglia, ci si trovi a dover solidarizzare con chi, solo qualche mese fa, definiva Englaro un boia?

Non è stupefacente che il tentativo piuttosto scoperto di infilare un cuneo tra chiesa e governo puntando su questioni di morale personale, si risolva in un regolamento di conti interno a quei due soggetti che finisce per mettere fuori gioco i più moderati e timidamente critici a favore dei falchi?

E d’altro canto non è stupefacente che, accendendo tutti i riflettori possibili e immaginabili su una persona, si contribuisca a ingigantire la sua centralità nell’immaginario collettivo – impresa che, considerata la smisuratezza dell’ego della persona in questione, i mezzi di cui dispone e la sua già nota tendenza al culto della personalità pubblico-privata, pareva francamente impossibile?

Non è stupefacente, infine, che il tentativo di far esplodere le contraddizioni nell’opposto schieramento appoggiandosi a temi che mai starebbero nell’agenda del proprio (quel genere di campagne tipo; «I leghisti non difendono a sufficienza il nord, vedi Malpensa?», o: «Anche i presunti cattolici sono gran peccatori, guarda B.», o ancora: «Malgrado il vostro razzismo le strade sono ancora insicure, ecco la foto del rom che strupra col pensiero»), non è stupefacente che finisca per aggravare le proprie, di contraddizioni, rendendo ancora più complicato chiarire con chi si è d’accordo e in vista di cosa, dando centralità all’agenda degli altri come fosse l’unico terreno possibile di discussione e l’unico progetto di società disponibile sulla piazza, comprimendo tutto lo spazio di manovra della propria parte e riducendo all’afasia politica il maggior partito d’opposizione, già di suo piuttosto portato alla confusione mentale e al silenzio?

Dai, non è stupefacente tutto ciò?

No.

11 thoughts on “[saldi] 5 povere domande 5

  1. Stup

    [..] Da sempre affascinato dal verbo e perciò sempre tentato di stupefarmi, non posso non segnalare queste stupefascenti domande, e l’ancor più stupefacente risposta. (Il titolo segnala la nota parentela etimologica fra lo stupore e la stupid [..]

  2. molto bello, molto lucido il pezzo sull’ego di chisappiamonoi.

    il resto: un chiaro prolegòmeno a un trattato sul ribaltamento di senso dell’era mediatica, sulla perversione del significato nell’epoca della Comunicazione. Un libro che aspetta di essere scritto?

  3. 1, 3 e 4: onestamente non vedo né maggiore centralità del ruolo della gerarchia cattolica, nè maggiore isolamento dei moderati del pdl (ti riferisci a fini, vero?), né maggiore centralità del berlusca nell’immaginario collettivo in seguito alle polemiche su noemi, patrizia e lettoni vari.

    2: sì, lo è, ma sulle solidarietà tattiche la politica è stupefacente di suo. già dimenticati i tempi in cui i destri solidarizzavano con bertinotti il komunista/antikapitalista?

    5: ahinoi, no, non è stupefacente.

  4. il punto non è il maggiore “assoluto”, è il ruolo che gli riservi all’interno delle tue ossessioni o come antipasto della tua schizofrenia.

    bg

  5. Si e no.

    Nel senso che, per chi vuol capire, la campagna non e’ su chi e quanti si scopa Berlusconi, ma sul fatto che:

    1. sia contradditorio per chi poi fa i ddl per difendere la famiglia tradizionale e attaccare la prostituzione (e fin qui questione politica interna al PDL)

    2. darla al premier sia un viatico per ottenere candidature e ricoprire incarichi amministrative (e questo inizia ad essere un problema per tutti)

    3. carovane di mignotte non scrutinate che invadono Palazzo Grazioli e villa sarda dove poi si ospitano i Capi di Stato non sono rassicuranti circa la sicurezza nazionale ne’ la lucidita’ di un Premier che per il proprio compito dovrebbe saper tenere a freno gli istinti piu’ compromettenti, almeno per la durata del mandato

    4. Incidentalmente il Premier mente ripetutamente a tutti, ma questo ormai e’ poco significativo.

    E’ solo perche’ sono in pochi a capire che la faccenda diventata “a B. gli tira o non gli tira”, e tutto cio’ che ne consegue quindi non e’ sorprendente.

    Stefano

  6. Un’altra cosa stupefacente è l’abuso odierno della parola fascismo.

    Usare per l’attuale situazione politica “fascismo” è irritante perchè oltre ad essere scorretto ed ingenuo dal punto di vista della comunicazione, è oltretutto controproducente da ogni altro punto di vista. Gli oppositori del fenomeno B non riescono proprio ad accorgersi di questo.

    Il ‘fenomeno’ B ha, però, delle caratteristiche peculiari. Mi interrogo su quale locuzione sarebbe appropriata e spendibile, in luogo di fascismo? Qualcosa sarà, questo uomo, questo governo, questo parlamento, questi giornali, queste televisioni, questa Pdl, questi elettori.

    Rileggo la definizione numerata dello studioso della materia Giordano Bruno Guerri nel recente post “Fascismo” accostato al presente governo e, onestamente, se si sostituisse in ogni punto alla componente cruenta della violenza del fascismo 1.0 invece l’ingegneria sociale del fascismo 2.0, i mass media e la scienza della manipolazione dell’opinione pubblica, altrettanto violenta (ma non fisica, così siamo abituati a considerare la violenza) otterremmo lo stesso effetto voluto, senza moschetti carri armati e fez. Ed in modo trasparente (come dicono gli informatici), manco ce ne accorgiamo.

    Quale è la parola o locuzione più appropriata per designare questa cosa moderna qua?

    Tommaso

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