È passato in fretta il tempo dei saluti
sospesi, delle mezze parole
mezze frasi interrotte
le nocche dell’uomo di fronte
sono aperte lungo una linea obliqua
(ma perché tace il ricordo
della lama?)
sui fili sventolanti brachette
gialle stese ad asciugare
guardando giungere il treno
certe volte perdi la presa
l’incavo della mano
si spiana o forse i fatti
li attraversa come si dice
che i fantasmi trapassino i muri
è restare come l’ebete
che fissa l’intonaco una crepa
una non crepa all’infinito
cercando riparo in una lingua
morta da resoconto da catalogo
riepilogo nemmeno veritiero
risuona per moto involontario
non avere fretta prima o poi
si compone un’immagine
le tessere mosse da mani invisibili
i profili combacianti
sarà un movimento anonimo
come la brama del magnete
certe volte felici sai che non lo prendi
il mondo si prende
da solo in forma di mano
stai tra le cose amate
disamate radente a un muro
storto serpeggia la fenditura
vertigine oscura
“cercando riparo in una lingua morta”… e poi la “radente a un muro / storto serpreggia la fenditura / vertigine oscura della soglia”… Bello
grazie