Chi vuole uccidere mp3.com?

Looptrain torna sulla questione del passaggio a pagamento di mp3.com, sito musicale su cui migliaia e migliaia di perfetti sconosciuti, me e lui compresi, possono – fino a dopodomani, poi fine della pacchia – rendere visibili gratuitamente le proprie creazioni musicali. Vabbé, nel mio caso creazioni è una parola forte, ma giuro che ci sono talenti davvero notevolissimi. Ecco come sintetizza efficacemente il problema (purtroppo niente permalink):

“mp3.com sta morendo. In pratica ha interrotto ogni tipo di remunerazione agli artisti ed, anzi, vuole farsi pagare 100 dollari per continuare a fornire quegli (scarsi) servizi che forniva finora, fra cui la fantomatica vendita di cd degli artisti emergenti.

Ciò che in realtà è successo è una parabola esemplare della new economy vs la old economy, l’ennesima dimostrazione che chi mira al profitto ama togliere di mezzo le voci minori per dare maggior fiato e risalto a quelle che già hanno ampia visibilità e sono totalmente controllabili e gestibili dal businessman in questione. Mp3.com è stata acquisita da poco più di un anno da una major, ed è stata costretta a mettersi in vendita perchè proprio come Napster era sfiancata finanziaramente da azioni legali per la violazione dei copyright sostenute da tutte le più importanti case discografiche e dagli artisti in cima alle chart.

(…) La tristezza di fondo sta nel fatto che queste persone non si rendono conto di aver svuotato una risorsa immensa”.

Se ti può consolare o divertire, caro loop, ho mandato nei giorni scorsi una lettera di vibrata protesta (come si dice in questi casi) a mp3.com-Italia, infilandoci considerazioni salaci sul business in internet, lo scempio di potenzialità, il crollo di qualità che li attende (chi si fa pubblicare da un editore che gli chiede soldi? un mitomane…), e altre cose che dici nel tuo post. Ebbene, per mio smacco, mi ha risposto una gentilissima signora di un ufficio che non cito per privacy, con cui ho scambiato poi 3 o 4 mail di cordiali spiegazioni (forse le chiederò il permesso di riportarle qui: è curioso soprattutto come il tono tribunizio della mia prima mail sia diventato quasi consolatorio nell’ultima…). Umoristicamente, sai, lei è più o meno della nostra stessa opinione sulla rete e le sue problematiche, anche se si pone il problema dei conti (il tuttogratis è compatibile con l’economia online?), e non sospetta, credo, gli intenti vessatori dei nuovi proprietari contro mp3.com stessa, al fine di “suicidarla”, intenti che teorizziamo noi. In realtà nessuno di noi due, abbiamo convenuto senza dircelo, controlla nulla; fossimo noi sulla plancia, immagino che faremmo diversamente (meglio? Forse sì). Per il suo bene e di tutto cuore, io le auguro che mp3.com non faccia la fine di Napster, mangiata dalle mayor per distruggerla. Io le mie musichette posso sempre metterle da un’altra parte, lei al suo lavoro ci tiene.

 

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