svuotaborsa


Sovvertimento dei sensi di Stefan Zweig è una piacevolissima lettura. Piacevolissima a dir poco. La traduzione, meno.


Diary di Chuck Palaniuk è scritto con dosi di narcisismo autoriale e con una tale mancanza di leggerezza nella scrittura che all’inizio ci si deve un po’ far forza, però poi si fa leggere perché le trovate narrative sono curiose. Ma il finale vagamente edgarallanpoeiano è roba da chiedere indietro i soldi. Se non sai come far finire una storia, non vuol dire che ci devi mettere dentro il soprannaturale, cazzo, ma come ti viene in mente?


Diario (primo volume) di Witold Gombrowicz. Triste che pochi lo conoscano, ma Gombrowicz, nell’Europa letteraria del Novecento, vale Céline, persino vale Kafka, forse vale un ibrido tra i due. Diario è quello che dice il titolo, un diario personale pubblicato a puntate per svariati anni su un periodico letterario. E, come quasi tutto ciò che l’autore ha pubblicato, è eccezionale.


Non c’entra niente, però dovresti a mio parere assolutamente leggere L’università truccata di Roberto Perotti. Il libro chiarisce splendidamente due questioni: 1) il male che si pensa dell’università italiana è del tutto sottostimato 2) le soluzioni proposte da quasi tutte le parti in causa (partiti compresi, sinistra in pole position) sono nel migliore dei casi un brodino, nel peggiore una sciagura. Poi Perotti dà anche una sua soluzione, persino egregia, credibile, riformista. Il tutto in 180 pagine scritte facili

2 thoughts on “svuotaborsa

  1. Non l’avevo mica visto Diary sulla libreria in salotto.

    Comunque per quel poco che ne so è nato come raccolta di racconti, ma poi c’era un editor (o un editore) che non credeva che le raccolte di racconti vendessero abbastanza e ha costretto (o gentilmente invitato) P. a legarli tutti insieme con una storia.

    Che evidentemente gli è venuta male.

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