nazisti dell’illinois

Quelli "a favore della vita" dicono che gli altri sono nazisti*. Ad esempio:

«Mentre la vecchia eugenetica dei regimi totalitari cercava di produrre cittadini fatti con lo stampino, il tratto distintivo della nuova eugenetica liberal è quello della neutralità dello Stato.»
Nicholas Agar (“Liberal Eugenics”)  

«La nuova eugenetica parla il linguaggio della privacy e della scelta. Le sue due virtù cardinali sono la compassione e il consenso. La compassione ci smuove ad alleviare le sofferenze ogni volta che è possibile. Il consenso richiede che questa compassione sia privatizzata. Inciampiamo in un coraggioso nuovo mondo di miglioramento eugenetico e di manifattura tecnologica degli esseri umani.»
Bill Kristol (editor di Weekly Standard).

Ma anche quelli "a favore della libera scelta" dicono che gli altri sono nazisti. Ad esempio gira da qualche giorno questo confronto casereccio (ma immagino se ne potrebbero fare di migliori):

«La vita non è un bene che appartiene solo al singolo individuo, ma ai cittadini, alla collettività.» (Dorina Bianchi, senatrice PD, all’indomani della morte di Eluana Englaro)

«Che cos’è la vita? La vita è la nazione. L’individuo è, in ogni caso, destinato a sparire. Di là dalla vita dell’individuo, c’è la nazione.» (Adolf Hitler, Cancelliere del Terzo Reich, all’indomani della sconfitta tedesca a Stalingrado)

Qualcuno mente, è chiaro. O no?

*eugenetica e nazismo sono sovente trattati come la parte e il tutto.

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