cospirazioni e camicie di forza

Discuti oziosamente, come accade in certe chiacchiere serie, e c’è sempre quello che sta zitto per un po’ e poi interviene con foga, altre volte sornione, compiaciuto, e piazza lì l’argomento a suo dire decisivo. Ma che state a battibeccare su queste cose, c’è ben altro dietro. Fatti del giorno, per capirsi: il discredito che ha colpito Grillo, dopo inizi promettenti? Una manovra del sistema dei media che l’hanno ostracizzato da quando lui ha minacciato di colpire il finanziamento pubblico ai giornali. Come facciamo a non capirlo? Le campagne sulle zoccole presidenziali? Non state a perderci tempo, ci sono gruppi editoriali che si fanno la guerra per procura allo scopo di spartirsi fette miliardarie di una torta di soldi e non temete, è tutta una manfrina, alla fine alle minacce seguiranno gli accordi, seguono sempre. Voi non vedete quello che si muove dietro le quinte.

Dietro le quinte si muove di tutto, in effetti.
Ma io dico: perché limitarsi a tracciare le mosse di una lotta casalinga e provinciale? L’ombra di Murdoch e del suo impero non la vedete? Fa molto più al caso nostro. Ecco servita una lotta tra titani dell’economia mondiale che muovono le loro pedine a chilometri di distanza dalle nostre teste. Che poi, cosa sono un po’ di chilometri? Come non vedere che sopra queste beghe da pollaio si giocano partite ben più decisive e stratosferiche? Vi è forse sfuggito il ruolo del Cavaliere e della sua amicizia col potente Putin, il tentativo di lucrare questo legame (col suo sottofondo di rapporti oscuri tra mafie russe e palermitane) e di spenderlo vendendosi come mediatore al potente Impero Americano? Quali inimicizie può mai creare un simile ardito tentativo? E non vi siete accorti che tutto è iniziato con l’ascesa del primo nero? No, più in alto, ragazzi, più in alto: non possiamo scordare il ruolo delle mafie emergenti – quella campana in combutta con quella cinese – e le loro ambizioni planetarie, in inderogabile rotta di collisione con le mafie suddette e precedenti. Le mafie? Non so voi, ma io sospetto che questa sia solo superficie, lo stagno dove nuotano i pesci rossi e dove i bimbi tirano monetine. Stiamo parlando dei veri attori o di misere comparse, prestanomi a loro volta manovrati da intelligenze più sottili, più celate, che tirano le fila di misteriosi giochi? Piccoli magnati, criminali da quattro soldi, mezzi dittatorucoli e loro pari non sono forse che semplici pedine di strutture segrete, associazioni, logge massoniche dai poteri sconfinati, capaci di muovere i destini di nazioni e popoli interi al solo sfiorare piccole leve finanziarie con le loro delicate dita. La massoneria? Una fragile copertura, non penserete che sia tutto qui! Mai sentito parlare dei Sette savi? E del dio degli gnostici?

La mentalità cospirazionista si ferma sempre troppo presto, purtroppo, non è all’altezza, non segue le tracce, non trae le conseguenze. Chi ne è affetto finisce sempre per scegliere una tappa del grande complotto, quella che gli si adatta meglio e si siede su un singolo gradino della infinita e circolare scala a chiocciola della cospirazione universale. E crede a quello, solo a quello, come si crede al sole che sorge al mattino. Una camicia di forza personale che forse salva dall’internamento coatto, dalla visione della orribile spirale. Nessuno che veda un po’ più in là, dannazione, nessuno che scorga l’infernale disegno di cui siamo solo tratti provvisori, presto cancellati da potenti mani, per l’eternità. Non lo vedete, anche voi, quel disegno? Non lo vedete? Non lo vedete?

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