science friction


# 36
Un ricercatore scopre che, in base a complicati calcoli demografici, la specie umana si estinguerà entro i prossimi 5000 anni. È anche in grado di stabilire di chi sarà discendente l’ultimo umano sulla Terra: si tratta del pro-pro-pro-ecc.nipote di un giovane impiegato presso un’agenzia immobiliare di Bristol, attualmente scapolo e senza prole. Consueta ressa di fotografi e televisioni, poi la notizia, come tutto, passa in secondo piano. L’uomo, un fatuo piccolo borghese dedito a innocue vanità, rimane molto toccato dalla singolare scoperta e dopo aver vagliato attentamente le decine di profferte amorose di sconosciute giunte via posta miranti al titolo di "grembo dell’ultimo uomo sulla Terra", decide di scrivere una lettera a quel suo lontanissimo e futuro parente, per il quale crede di provare un affetto toccante e sincero. Nella lettera si diffonde su molti particolari intimi e irrilevanti e si rivolge al pro-pro-pro-ecc.nipote come a un figlio, dandogli del tu. Alcuni giorni dopo l’uomo viene investito sulle strisce pedonali da un autotrasportatore che aveva esagerato con la birra e muore nel trasporto in ospedale. Nei mesi successivi la donna che aveva "scelto" millanta pubblicamente una fecondazione mai avvenuta e, messa incinta dal suo ganzo, ottiene una pensione dallo stato. Il figlio fuggirà di casa a 16 anni e farà perdere le sue tracce. La lettera scritta all’ultimo uomo non verrà mai ritrovata. Per il vero finale occorre tuttavia attendere circa 5000 anni.

# 18
Su un pianeta lontano la società è rigidamente divisa in due: un gruppo di abitanti opprime l’altro in modo esplicito e plateale. Coloro che si ritengono superiori trattano gli altri da subumani sottoponendoli ad angherie e umiliazioni fisiche e psicologiche, esercitando su di loro un comando così radicato, che molti tra gli inferiori lo considerano parte dell’ordine naturale delle cose e altrettanti nemmeno se ne accorgono, sorridendo spesso tra di loro per l’ingenuità di quelli che manifestano qualche dubbio al riguardo. Un’antica profezia, sconosciuta ai più e fraintesa dagli altri a causa del suo linguaggio fortemente metaforico, pare tuttavia annunciare l’arrivo, in un tempo imprecisato, di un eletto, che dovrà spezzare le catene e risarcire gli inferiori delle loro sofferenze. Compare dunque sulla scena un uomo dalle origini incerte, dotato di un indubbio fisico del ruolo, che pretende di essere la vivente realizzazione di quella oscura profezia. Invitato all’istante nel talk-show di prima serata si rivela ricco di acume logico ma purtroppo del tutto incapace di prendere la parola in un dibattito in cui dominano gli insulti artefatti e le scorrettezze più smaccate. Caduto rapidamente nel dimenticatoio, passa gli anni successivi oppresso dal vizio del bere e sbarca il lunario scommettendo su improvvisati incontri di boxe da strada, che gli lasciano ferite nello spirito e nel corpo. Scommette in genere contro se stesso ma per orgoglio finisce per vincere, cioè per perdere. Gira anche un paio di spot assieme a vecchie glorie dello sport nazionale pubblicizzando un dentifricio e un franchising di cibo etnico. Un giorno, svegliatosi di buon’ora e avendo definitivamente perso il lume della ragione, indossa l’abito da eletto – una tunica bianca un po’ consunta – scioglie i lunghi capelli biondi venati di grigio e si incammina verso la sede del governo deciso a farsi esplodere, nel mentre arringa i passanti sull’avvento di una nuova epoca di giustizia e pace. La narrazione si interrompe quello stesso giorno, in un tramonto infuocato a causa dell’eccesso di inquinanti dispersi nell’atmosfera. Il suo fallito attentato non viene trasmesso da nessun network a causa dell’improvvisa notizia di una pacifica rivolta di giovani "inferiori" che occupa tutti i TG locali. A capo della rivolta c’è il figlio del capo del governo.
(Questa storia appare così improbabile, lagnosa e priva di reali spunti di interesse narrativo che converrà caricare oltremisura la caratterizzazione del personaggio per salvarla dalla noia più mortale).

#65
Gli alieni invadono la Terra. Purtroppo si confondono e, a causa di un errore di calibrazione dei loro analizzatori di forme vitali extra-aliene, sbarcano sul pianeta convinti che la specie dominante sia il gatto. Così ingaggiano una guerra mortale coi gatti, tra lo stupore degli umani che assistono alla feroce battaglia. I gatti vincono facilmente, dato che gli alieni sono alti 13 centimetri e hanno un forte sapore di acciuga marinata. In seguito gli umani utilizzano la tecnologia degli alieni estinti per creare un cibo per gatti di nuovo tipo. Malauguratamente, il nuovo cibo per gatti contenente tecnologia aliena produce un effetto indesiderato: rende i gatti estremamente intelligenti e aggressivi. Nel giro di sei mesi dalla sua immissione sul mercato, i gatti sottomettono gli umani e ne prendono il posto come specie dominante.

(segue)

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